Nel Laos settentrionale, sul confine con la Thailandia, una ragazza olandese gestisce un albergo che impiega personale delle comunità h’mong locali. Dietro la sua iniziativa c’è un passato molto triste.
Nzoua, un contadino di etnia h’mong della provincia di Houai Xai, ha subito una grave perdita. Nel 2004 sua sorella Kajsiab è morta per una banale appendicite. Aveva solo tredici anni. Il triste evento è stato il motore di un’idea vincente: avviare un progetto di volontariato in Laos.
Morire di appendicite si può, succede nelle aree più remote dei Paesi poveri, dove la mancanza di adeguati mezzi di sostentamento, di strade asfaltate, di ospedali e la difficoltà di reperire acqua potabile sono la premessa di morti evitabili. Ciò che in molti Paesi del mondo è curabile, in Laos può essere la premessa di una tragedia.
La morte di Kajsiab non è stata inutile
Nel 2004 Nzoua e sua moglie Lara, una ragazza olandese allora ventinovenne, ha deciso di fondare una associazione no profit intitolata alla ragazza prematuramente scomparsa. Kajsiab è il nome di un progetto sociale nel quale alcuni membri della comunità h’mong locale, con l’aiuto di alcuni volontari stranieri, operano per ridurre la povertà insegnando un mestiere ai membri delle stesse comunità rurali dalle quali proveniva la piccola Kajsiab. L’associazione di Lara e Nzoua ha sede a Houai Xai, una cittadina laotiana in prossimità del confine thailandese, prima tappa per chi dalla Thailandia vuole visitare il Laos. Kajsiab è un’iniziativa che combina la professionalità occidentale con l’operosità h’mong in materia di istruzione, salute e diritti delle donne.
La sede del progetto è la Daauw Home Guesthouse, un albergo dotato di tre bungalow immersi in un giardino nel cuore di Houai Xai. Un bar ristorante interno e il forno a legna per la pizza (donato loro da un pizzaiolo italiano) rendono la Daaw Home un luogo ideale nel quale passare qualche giorno di relax assaporando l’autenticità del Laos.
La Daaw mette anche a disposizione uno spazio espositivo per i membri delle comunità locali nel quale è possibile acquistare prodotti artigianali confezionati a mano.
L’offerta formativa
Lara e Nzoua offrono stage formativi ai membri delle comunità h’momg che desiderano imparare un mestiere che li riscatti dalla povertà. Contabilità, inglese, tecniche alberghiere sono le materie che gli stagisti possono imparare in un periodo che varia dai pochi mesi a qualche anno. L’alloggio e la paga giornaliera fanno parte dell’offerta formativa della Kajsiab.
Gli alloggi per chi assiste i malati
Gli ospedali laotiani non somministrano pasti; se un paziente necessita di ospedalizzazione non è solo la mancanza di un veicolo adeguato a rappresentare un ostacolo al trasporto in ospedale, ma anche l’impossibilità per i parenti del malato di cucinargli un pasto e di disporre di un alloggio nei pressi dell’ospedale per i giorni in cui il congiunto sarà ricoverato. Presso da Daaw Home i parenti dei ricoverati all’ospedale possono soggiornare a titolo gratuito e usufruire della cucina interna senza spese.
Oggi, 28 dicembre
Sono le undici. L’oscurità cala il silenzio sulla piccola Houai Xai e per me si è fatta l’ora di ritirarmi. Domani accompagnerò un gruppo di italiani via fiume fino a Luang Prabang. L’ultima volta che venni a Houai Xai fu circa un anno fa. Stasera, proprio come quella fredda sera di febbraio, è davanti al falò di Lara che cala il sipario sulla mia serata. Finisco le ultime gocce di tè allo zenzero seduto di fronte al falò dopo aver ascoltato Lara parlarmi del suo progetto, del passato e delle sue prospettive per il futuro. Nonostante il tizzone ardente emani soffocanti vampate di calore, alla Daaw Home non è il fuoco la cosa che scalda di più.
Mi chiamo Mauro e sono capitato nel sud-est asiatico quasi per caso. Il Laos mi ha colpito a tal punto da scriverci un libro. Attualmente mi divido tra il settore turistico e quello della formazione, senza rinunciare alle mie passioni: viaggiare e raccontare. Con una penna, un cellulare e una tastiera.