L’ecologia è un business. Un’impresa di Vientiane sta commercializzando una borraccia di alluminio con lo scopo di ridurre l’uso della plastica, un problema serio per il Paese che non ha un piano rifiuti e dove l’immondizia, talvolta, viene bruciata in giardino.
Il prezzo dell’oggetto è pari a 9,5 euro circa, una cifra che nessun laotiano può permettersi a meno di voler saltare quattro pasti. Per cosa, poi, non è chiaro. Dove si possa riempire il contenitore non si sa, visto che in città non ci sono distributori di acqua e la tap water non è potabile. Forse si potrebbe riempire a casa, prima di uscire, versandoci dentro l’acqua della bottiglia, di plastica, comprata al supermercato.
Sulla pagina facebook del produttore, a parte “like”e cuoricini di qualche laotiano che passa più tempo su facebook che a respirare, compaiono i commenti di qualche espatriato eco-entusiasta che chiede dove comprarla. Sono gli stessi che periodicamente vanno in riva al Mekong a raccogliere 100 metri di rifiuti per postare dozzine di foto su facebook condite con sorrisi e pollici all’insù. Due giorni dopo quei 100 metri di riva tornano a essere zeppi di bottiglie di birra, tovaglioli di carta, bottigliette di plastica e sacchetti vari.
In un Paese dove manca completamente l’educazione civica e la scuola non insegna nulla, non c’è da aspettarsi altro.
Attenzione a non farvi fregare, il mondo puro e immacolato, purtroppo, non esiste da nessuna parte. Ogni occasione è buona per far soldi.
L’unico libro in lingua italiana che vi farà scoprire uno dei Paesi meno conosciuti dell’Asia.
Mi chiamo Mauro e sono capitato nel sud-est asiatico quasi per caso. Il Laos mi ha colpito a tal punto da scriverci un libro. Attualmente mi divido tra il settore turistico e quello della formazione, senza rinunciare alle mie passioni: viaggiare e raccontare. Con una penna, un cellulare e una tastiera.